Tag

, , , , , ,

Giuseppe GarampiIl giorno 13 luglio 1779 il cardinale Giuseppe Garampi, allora arcivescovo di Montefiascone, spedì dalla stessa città una lettera al musico Giovanni Battista Martini, minore conventuale di Bologna. Oggi questa lettera è consultabile online, assieme ad altre, sul sito del Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna.
La corrispondenza tra i due personaggi è alquanto significativa, poiché entrambi erano tra i più importanti eruditi dell’epoca: Garampi, già prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano, era finissimo bibliofilo e pioniere della catalogazione documentaria, nonché nunzio apostolico in Polonia e a Vienna; Martini era musicista, teorico musicale, ma anche infaticabile collezionista di fonti musicali e di ritratti di musicisti, nonché pioniere della storiografia musicale.
Nella lettera, il cardinale Garampi raccomanda a Martini il sacerdote Pietro Maria Poli di Rovereto, il quale gli era «specialmente caro per l’integrità de’ suoi costumi e per le cognizioni acquistate in vari studi, specialmente matematici. Ma siccome questi non sono i più facili e convenienti al sostentamento della persona, così egli ha dovuto cercarsi altra nicchia; e col desiderio di veder Roma ha accettata una Capellania Corale nella Chiesa dell’Anima. Quanto però ha egli assiduamente coltivate le lettere, altrettanto havea finora negletto il Canto Gregoriano. Prima dunque d’accostarsi a Roma, vorrebbe prenderne qualche esercizio: e questo credo che in niun luogo possa essergli sì profittevole, che nella scuola di codesto Convento». Garampi si rivolge con deferenza a Martini, supplicandolo di una «benigna interposizione», affinché il sacerdote Pietro Maria Poli venisse «assistito nella istruzione di cui abbisogna».

Non sappiamo se il sacerdote di Rovereto abbia mai seguito le lezioni di gregoriano da parte di Padre Martini e se abbia realmente messo a frutto questa affrettata preparazione. Tuttavia appare molto singolare che a quel tempo il gregoriano fosse reputato più redditizio della matematica e delle lettere e che, per questo, si dovesse ricorrere a una raccomandazione illustre per poterlo studiare con maestri d’eccellenza.
Oggi certamente non è più così.