Quanti vogliono cantare insieme?
Già in passato avevo evidenziato le ricerche cliniche che attestano i benefici fisici del cantare in coro.
Di qualche giorno fa è l’articolo di Michela Di Carlo su Repubblica dal titolo Canta (in coro) che ti passa che, se non sorprende, aggiunge però alcuni dati quantitativi che spiegano perché l’attività corale in Italia sia un fenomeno di una certa rilevanza culturale che appare in espansione.
Qualche esempio: circa 2700 gruppi aderenti alla Federazione nazionale italiana associazioni corali regionali (Feniarco), per un totale di ca. 70.000 cantori. Ogni anno circa 25.000 concerti, per la maggior parte gratuiti, che diffondono capillarmente la cultura musicale e il piacere di cantare nel nostro Paese. Un repertorio vastissimo che spazia dalla musica sacra, al canto popolare, ai canti che ricordano gli ultimi eventi bellici, al pop, al jazz e così via.
Considerando il totale della popolazione italiana, questi dati non sono affatto eclatanti: le nazioni del Nord Europa, credo, possano vantare numeri assolutamente migliori. Tuttavia, se osserviamo che in Italia manca una reale e diffusa formazione musicale di base promossa dalle istituzioni, il panorama assume una luce diversa.
Il gruppo corale – comunque sia strutturato: quasi sempre come associazione culturale, a volte come emanazione di una parrocchia, di una diocesi, di una scuola o di una università – diviene l’ennesimo luogo in cui la gente può sviluppare un talento che non trova spazio nelle attività istituzionali di promozione sociale e rimarrebbe perciò atrofizzato, se non vi fossero queste organizzazioni collettive, quasi sempre volontarie.
È certo inoltre che il bisogno (… il diritto …) di fare musica, soddisfatto nella socialità e in modo gratuito, si libera dalle pastoie di una competizione da Talent show e si afferma invece in modo autenticamente creativo e condiviso.
Questi dati fanno sperare che davvero la pratica corale sia in crescita e coinvolga un numero sempre maggiore di persone, poiché è indubbiamente positiva, per chi partecipa attivamente e anche per chi ascolta soltanto.
Dunque, un augurio e un’esortazione generale: «Canta Italia!»
Pietro Clausetti (1904-1963), Saltavan ninfe e satiri. Torino Vocalensemble