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L’altro giorno un collega di Storia contemporanea mi manifestava il suo stupore poiché, avendo iniziato le lezioni del nuovo anno accademico, alla consueta domanda: «Chi di voi legge il giornale quotidianamente?», ben cinque studenti avessero alzato la mano. Incredulo, aveva perseverato e alla domanda «Chi di voi legge il giornale almeno una volta alla settimana?», aveva visto quasi tutte le mani alzate. Mirabolante, davvero!
Sono lieto di ammettere che, contrariamente a quanto dicevo solo un anno fa, anche io rilevo un cambiamento favorevole nel gruppo di studenti che seguono le mie lezioni: sono più numerosi, seguono le lezioni con più assiduità e sono più attenti. Non ho visto finora nessuno che, mentre spiego, si aliena improvvisamente e inizia a rispondere agli SMS.
Chissà se questa sensazione positiva sia condivisa largamente, ma ho potuto rilevare che anche altri colleghi, come me, segnalano un certo miglioramento negli studenti di quest’anno. C’è da chiedersi se si tratti di una fortunata contingenza, oppure di una reale inversione di tendenza.
Di certo c’è che martedì scorso, durante il Consiglio di Dipartimento, il Direttore ci ha comunicato i dati relativi alle matricole di quest’anno: si tratta di numeri confortanti, con un incremento notevole, per ora almeno per la Laurea triennale.
Ancora, proprio ieri Repubblica ha pubblicato un articolo dal titolo 2013, gli studenti tornano all’Università, nel quale vengono commentati alcuni dati che ci indicano come i giovani, dopo sei stagioni consecutive di decremento costante, tornino a iscriversi all’Università.
Non voglio intepretare quei dati allo stesso modo dell’estensore dell’articolo, il quale attribuisce tale incremento all’intenso marketing delle Università e alla fortissima disoccupazione esistente in Italia – «un neodiplomato, sapendo che non troverà lavoro, intanto si iscrive all’università».
Ma che dire? Forse la crisi è talmente profonda che la rinascita è davvero inevitabile.
Magari, se un collega chiedesse chi ha letto un libro – non per un esame – nell’ultimo anno, ci sarebbe meno spazio per l’ottimismo… Un abbraccio
Non vorrei esagerare, ma anche nei licei – e per “licei” intendo classico e scientifico – si è riscontrato un incremento notevole nel numero degli appassionati dell’ars legendi… E non solo libri – comunque di ogni genere possibile – ma anche quotidiani e settimanali, non solo sportivi.