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stonatoEsistono persone che non sanno nuotare?
Esistono persone che non sanno andare in bicicletta?
Esistono persone stonate?
Certamente!

Sono sempre stato convinto che come per il nuoto o il ciclismo, anche per la musica si tratti soltanto di una questione di pratica: se non provi a nuotare, a pedalare o a cantare, rimarrai per sempre per terra, a piedi e stonato.
Ora una ricerca di psicologia della percezione ha provato, attraverso una serie di esperimenti, che è proprio così.

Un recente articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista Music Perception1 ha dimostrato che essere intonati è una capacità che può essere insegnata, acquisita e sviluppata attraverso la pratica costante in qualsiasi età e che, però, può anche essere perduta, se si interrompe il continuo esercizio. Per sviluppare questa capacità, la pratica durante l’infanzia e l’adolescenza è essenziale.
In pratica, nessuno è stonato dalla nascita, nessuno è geneticamente stonato!

D’altra parte, risulta particolarmente frustrante, in età giovanile, essere esclusi dalla pratica musicale collettiva e personale perché considerati “stonati”.
Se, come in tutti i percorsi di apprendimento, ci possono essere persone più o meno dotate, le difficoltà in ambito musicale, qualora non siano sostenute da un’opportuna attenzione, possono essere determinanti per il futuro rapporto di ogni individuo con la musica, sia in generale, sia rispetto alla propria partecipazione alla pratica musicale.
Dunque, facciamo attenzione a non apostrofare un giovane con un inappropriato: «Stai zitto tu, che sei stonato!». Facciamolo invece cantare, cantare e cantare: migliorerà di sicuro.

Steven Demorest, uno dei direttori della ricerca, afferma che «Tutti dovrebbero avere la possibilità di includere la musica tra le componenti essenziali della propria vita. Includerla o meno dovrebbe poter essere l’esito di una scelta personale, non condizionata dal fatto che si pensi di non disporre del talento necessario. E se in qualsiasi momento della vita si decidesse di iniziare o riprendere a fare musica, bisogna sapere che si può fare, poiché è solo una questione di esercizio. […]
La gente avrebbe bisogno di un luogo dove poter cantare, suonare e divertirsi, senza doversi preoccupare di quanto si è bravi e talentuosi.»

I cori amatoriali, le bande comunali, i gruppi musicali parrocchiali e giovanili in genere svolgono, da questo punto di vista, un ruolo sociale essenziale per lo sviluppo di una comune sensibilità musicale, poiché il contatto con la musica non può limitarsi al solo ascolto, ma dovrebbe spingersi alla pratica musicale diffusa e costante.

 

1. P. Q. Pfordresher, S. M. Demorest, S. Dalla Bella, S. Hutchins, P. Loui, J. Rutkowski and G. F. Welch, Theoretical Perspectives on Singing Accuracy: An Introduction to the Special Issue on Singing Accuracy (Part 1), «Music Perception: An Interdisciplinary Journal», Vol. 32, No. 3 (February 2015), pp. 227-231.