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L’elezione del nuovo Pontefice ha alcuni legami curiosi con quanto mi è accaduto qualche giorno fa.
Sabato scorso, nell’attesa di accompagnare uno dei figli alla successiva attività, ho acceso la tv nel tardo pomeriggio e mi sono imbattuto su Rai 1 nell’immagine di Papa Benedetto XVI davanti al Muro del Pianto di Gerusalemme.
Dopo pochi minuti, mi sono accorto che accanto alle immagini del Papa e della Città del Vaticano, filo conduttore di questo film-documentario era la vita reale di un giovanissimo cantore del Coro dei fanciulli della Cappella Sistina di nome Francesco – guarda caso: Francesco – dalla voce intonatissima di un timbro eccellente.
Le scene mostravano alcuni momenti quotidiani di Francesco assieme alla madre, ai fratelli, al nonno, ai compagni di scuola durante le prove del Coro e le lezioni di canto a lui riservate in vista di un compito speciale che gli era stato affidato: cantare come solista davanti al Papa.
Si trattava del film intitolato Francesco e il Papa, una produzione tedesca del 2011 per la regia dell’argentino Ciro Cappellari – guarda caso: un regista argentino.
Il film era avvincente e mi ha preso, ho continuato a guardarlo. La voce finissima del ragazzo, i dialoghi con i maestri, con i familiari rendevano la storia molto coinvolgente.
Dopo le scene che vedevano il ragazzo alle prese con una preparazione costante e anche faticosa, tutto stava conducendo alla risoluzione finale che avrebbe visto il giovane solista cantare davanti al Pontefice.
Invece, inspiegabilmente, dopo uno stacco pubblicitario, il film si interrompe senza preavviso, senza scena finale, senza titoli di coda, lasciando il posto allo scialbo gioco serale chiamato “La Ghigliottina”.
Rimango a bocca aperta, asciutta e provo una grande delusione. Volevo vedere la fine del film, che invece è stato interrotto senza alcun motivo, se non di natura commerciale.
Il giorno dopo non mi rassegno e su Rai Replay, trovato il programma, me lo rivedo, recuperando le parti iniziali che avevo perduto. (In questi giorni dovrebbe essere ancora visibile).
Tuttavia, proprio come il giorno prima, poco prima della scena finale, anche lo streaming su web si interrompe inspiegabilmente.
Insisto e decido di acquistare il DVD del film. Faccio alcune ricerche e scopro che il film è stato distribuito soltanto nelle sale di Germania, Austria e Svizzera e che attualmente si può acquistare solo la versione in lingua tedesca, doppiata per l’occasione e senza la lingua originale.
La mia delusione è davvero grandissima. Non potrò vedere il film completamente, con l’ultima importantissima scena, con le voci originali che mi avevano conquistato nella loro vivezza.
Le domande che mi pongo sono molte, ne richiamo soltanto due.
Perché un film come questo che illustra in modo molto convincente il lavoro che serve a un giovane cantore per imparare, prepararsi e eseguire un brano da solista non ha trovato spazio nelle nostre sale cinematografiche?
Sarebbe stato un ottimo modello per stimolare la gioventù ad intraprendere gli studi musicali.
Perché la Rai, avendo deciso di trasmetterlo sulla rete più importante, ha così disprezzato questo film da interromperlo improvvisamente prima della sua conclusione?
…
é possibile riproporlo? era interessantissimo!
Carissimo, in questo caso appare doveroso trasformarsi in una specie di Robin Hood informatico.
http://ncrypt.in/folder-fkynDIUU
A buon intenditore…
Un benefattore